Nella foto: Pedemonte nel 1959.
La provinciale è in costruzione e attraversa un territorio ancora prevalentemente agricolo.
Pedemonte dipendeva dalla Parrocchia-Vicariato di S.Floriano alla quale si mantenne figlia devota fino a quando le esigenze dei tempi e l'accresciuta popolazione fecero sentire il bisogno di una più immediata assistenza religiosa con un sacerdote sul posto. L'occasione si presentò propizia con l'apertura delle Scuole Elementari, verso il 1870, affidando l'insegnamento ad un sacerdote maestro Don Luigi Castellani e con lui la Frazione beneficiò della Messa quotidiana che, fino alla creazione della nuova Chiesa, si celebrò a S.Sofia, per concessione della famiglia De Besi, nella "Cesuola" e da parte dei sacerdoti di S.Floriano. Questa soluzione fu portata avanti per parecchi anni: i sacerdoti maestri che si susseguirono furono: Don Giuseppe Dal Gal, Don Fortunato Bonetti poi Parroco di Legnago, Don Angelo Sempreboni poi parroco di Negrar e finalmente dal 1908 Don Angelo Fasoli. A lui toccò l'onore e l'onere di dare alla Frazione un deciso sviluppo e una degna affermazione nelle legittime esigenze della vita spirituale. Si verificò la necessità di erigere anche a Pedemonte la nuova Chiese e, ottenuto il permesso delle autorità ecclesiastiche, su disegno dell'ing.Giuseppe Tubini di Modena, si formulò il progetto. Il 4 settembre 1913 fu posta la prima pietra, si gettarono le fondamenta ed incominciarono a crescere lentamente le mura. Ma sopraggiunsero gli anni della Prima Guerra Mondiale e con il 1915 il lavoro fu interrotto per mancanza di manodopera e di materiali. Le mura perimetrali erano all'altezza di circa tre metri. L'interno, pur senza tetto, servì con coperture di fortuna, come carcere militare per indiziati in attesa di processo. Passò la Guerra, si curarono le ferite ed il sogno della bella e grande chiesa ritornò più vivo che mai, e cosi nel 1921 si ripresero con lena i lavori. La popolazione si prestava sia con offerte in denaro, sia con giornate lavorative, sia con il trasporto di materiali con carri e bestiame. In tre anni si arrivò al tetto.
Si approntarono le cose più necessarie per il culto: arredi, banchi, paramenti, in modo che nel 1924 la Chiesa era ultimata nelle strutture essenziali. Nell'Agosto dello stesso anno, in occasione della festa Patronale di San Rocco, ne fu impartita la solenne benedizione e si inaugurò con l'apertura al culto. La chiesa era ancora una rettoria alle dipendenze di S.Floriano. Stavano maturando i tempi perché Pedemonte, che stava crescendo di popolazione, superando la parrocchia madre, diventasse essa stessa una parrocchia autonoma. Fra difficoltà finanziarie e ambientali si preparò nel 1932-1933 la Canonica. I nuovi ambienti servirono per alcuni anni per vari scopi parrocchiali e dal 1937 ospitò l'asilo e il doposcuola. Successivamente si pensò al fronte battesimale, si completò la fornitura di arredi e paramenti. Finalmente il sogno si realizzò con decreto del 24 dicembre 1935: S.E. Mons. Girolamo Cardinale, Vescovo di Verona, istituì la Parrocchia. Grande fu la festa e il tripudio dei Pedemontani per la meta raggiunta. Don Angelo Fasoli fu, unitamente con la popolazione, l'artefice principale. Egli fu per un anno vicario economo e quindi, nominato primo parroco, fece l'ingresso solenne il 10 gennaio 1937.
Nella foto: il progetto del 1960 per la facciata della chiesa, poi modificato, e per il campanile, mai realizzato
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